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Da "Il Corriere dell'Arte"

Enzo Cremone: fantasie e illusione

Il lavoro artistico di Enzo Cremone si esprime nello sviluppo di una continua ed approfondita ricerca. Con tratto deciso scava nella materia e ne fa uscire l'essenza, o almeno quell'idea soggettiva che ognuno di noi possiede dell'opera d'arte. Parlando con l'artista risulta chiaro il suo concetto di arte pura, ossia l'idea di arte capace di esprimere. Solo quando coinvolge in qualche modo l'osservatore, l'opera d'arte può ritenersi veramente tale. Ed è questo che Cremone tenta di fare in ogni sua opera: rendere vivo qualcosa che senza l'azione di un demiurgo, rimarrebbe "non vivente", inespressivo. Il tratto marcato, il colore forte ed intenso colpiscono l'osservatore che quasi si ipnotizza nel seguire i giochi delle linee e le sinuosità dei corpi.
L'artista è affascinato dal mondo e tenta di ricostruirlo secondo una propria visione, a tratti onirica, ricca di pathos e sicuramente ricca di espressività. Opera e pensiero si fondono nel bidimensionale muovendosi per farsi notare, farsi riconoscere e mostrare la propria esistenza. Enzo Cremone nasce nel 1952 e si affaccia al mondo dell'arte fin dai primi anni '80. Da allora segue un percorso abbastanza lineare, ma contemporaneamente approfondito e il corpo, la figura umana, rimangono in ogni caso un punto di riferimento. Conoscere il mondo e interpretarlo, ricreandolo con fantasia e illusione, comprendere i propri sentimenti e le proprie emozioni ed essere in grado di esprimerli. E' la realtà che ci circonda e quella che noi, con le piu diverse sfumature, vediamo e viviamo, che interessa all'artista, vivendo un rapporto molto stretto con la quotidianità rivisitata a seconda dell'interpretazione figurativa del momento.

Elena Blasi




Le opere di Enzo Cremone

Dall'analisi delle opere pittoriche dell' artista Enzo Cremone emergono forme che si nascondono nella materia pittorica. In particolare nell'opera "La forza dell singolo" si Iegge un'eterea figura di adolescente contornata da una linea sensibile che diventa protagonista nella definizione della forma. La cromia è scarna, poichè sia le figure sia lo sfondo sono grigie e le uniche note luminose sono il bianco poste ai lati della composizione che acquistano una valenza di forte luminosità, contrasto cromatico e creano una tensione dinamica che mostra quanto potere esista nella determinazione dell'uomo solo. La materia pittorica nelle opere dell' artista si impone per il suo carattere corroso che annulla i valori spaziali e volumetrici dell'immagine. I colori quando entrano nello spazio pittorico sono delicati ed essenziali (primari e secondari), ne è un esempio l'opera "Nel profondo delirio " o "Ali che non tornano".
Dalla breve analisi degli elementi compositivi utilizzati per realizzare le opere pittoriche si denota un messaggio costituito da note delicate impalpabili come lo è l'esistenza umana, percorsa da un innumerevole numero di quesiti ai quali non si riesce rispondere con consolatrici certezze. Questo linguaggio pittorico conduce lo spettatore dentro un universo composto di presenze-assenze in continuo divenire. Trovo consono e interessante una comparazione con la musica che sarebbe strutturata da suoni sussurrati ma carichi di intense emozioni, l'ascoltatore ne rimane affascinato vorrebbe poterla riascoltare per cogliere meglio il suo messaggio ma la sua bellezza è racchiusa in questo limite effimero. L'opera dell'artista si inserisce in un contesto artistico che tende verso un recupero della figura, che in questi anni sta riaffermandosi sostenuta da un certo successo di critica.
Scoprire e riscoprire l'universo infinito della figura umana: il mestiere della pittura praticato con convinzione e rinnovata sincerità può, a questo proposito, continuamente consegnarci immagini sconosciute e cariche di novità.
E' quanto avviene osservando con attenzione le opere di Enzo Cremone: it suo tema prediletto - la figura umana, appunto - è affrontato ogni volta come se fosse la prima e interpretato sempre con la stessa freschezza e passione. Corpi isolati, distesi in pose naturali: nudi dormienti, accovacciati o piegati plasticamente su se stessi. Ma anche uomini e donne radunati, colti in atteggiamenti pacati, riflessivi, quasi interrogativi verso noi osservatori: il corpo dunque e la sua rinnovata espressività. Proviamo però ad addentrarci nel tentativo di individuare il significato più profondo di queste raffigurazioni: forse riusciremo a cogliere nelle situazioni esteriori che vediamo la loro vera essenza. Immedesimiamoci allora nell'attività dell'artista, the cerca di dar concretamente forma a ciò che vede attorno e dentro di sè.
Innanzitutto una stesura materica sul supporto - sia esso tela o pannello -, una superficie irregolare e rugosa, che determina il cammino veloce della mano che disegna in modo essenziale le figure: immagini che occupano quasi tutto lo spazio del quadro, colte da molto vicino, senza particolari. Poi la stesura del colore che viene assorbito dalla superficie; colore non brillante, che si amalgama e si accorda, determinando a volte anche vigorose monocromie. Il risultato: forme evanescenti, ma anche situazioni di forte luminositè e plasticità; effetti simili a certi affreschi antichi, il cui colore è stato assorbito o - per il tempo e per altre cause - rilasciato grondante. Tinte cupe ma anche serene, a seconda dei momenti rappresentati o dei ricordi che emergono. Già, proprio i ricordi.
Le immagini che Enzo Cremone riesce a comunicarci attraverso il suo personale linguaggio, efficace sintesi di "materia-forma-colore", hanno in sè qualcosa di magico. Non sono istantanee, ma evocazioni: un po' come quando si cerca di far riemergere dalla memoria un ricordo; con fatica, la situazione, a poco a poco si mette a fuoco. Ad un certo punto eccola apparire. Ma non è piu la stessa immagine di un tempo. Ha qualcosa di quell'esperienza, porta con sè alcuni tratti di quella realtà e, accanto al sentimento predominante, riaffiora misteriosamente la sfumatura e il dettaglio, proprio come nei ricordi o come nei sogni.
II superamento dell'immediato e dell'istintivo è così avvenuto; ci vengono restituite immagini potenti e familiari. Esse sono il frutto della continua e paziente indagine e meditazione di Enzo Cremone attorno al misterioso e sempre affascinante tema della figura umana.

Tarcisio Riva